La Russia è la nazione con la maggiore estensione al mondo. E’ grande 56 volte l’Italia e ha 11 fusorari. L’area totale che copre è pari a 17,075,400 chilometri quadrati, ed è la nazione più vasta, essendo 1,8 volte gli Stati Uniti, con una popolazione di 143 milioni di persone.

Ma il mondo russo non è fatto solo dalla Russia. Il mondo russo, o russofono (parlante russo) è costituito da tutti gli stati che hanno fatto parte della storica Unione Sovietica, (URSS) e precisamente da: Bielorussia, Ucraina, Estonia, Lituania, Lettonia, Moldavia, Armenia, Georgia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Azerbaijan. 

Tutte questa nazioni sono state unite non solo da un unico sistema governativo, ma anche dalla stessa lingua, religione, mentalità, struttura e tessuto sociale. 

Dal 1991 l’URSS non esiste più e si sono create delle realtà nazionali indipendenti. Nonostante la loro indipendenza politica, sono unite da tutti gli aspetti culturali, linguistici e strutturali che le univano durante il periodo dell’Unione. 

Pensare al mercato russo, quindi, significa anche pensare al mercato ucraino, kazako, bielorusso ecc.. perché è questa la realtà: una omogeneità di comunicazione e mentalità che ESTENDE il potenziale della Russia inglobando anche le altre nazioni russofone. 

I due principi fondamentali da tenere a mente quando si parla, quindi, di Mercati Russi

1. Mosca (e San Pietroburgo) non è la Russia. Dobbiamo guardare alle altre grandi città emergenti di Novosibirsk (1.5 milioni di abitanti), Ekaterinburg (1.4 milioni di abitanti), Ufa (1,1 milioni di abitanti), Nizhnij Novgorod (1.3 milioni di abitanti),… 
2. Il mercato russo non è la sola Russia: dobbiamo parlare di Mercati Russi. Esiste una unione doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakistan. Tutti gli altri stati dell’ex URSS sono gestiti in modo molto simile dal punto di vista doganale. Parlano tutti la stessa lingua, hanno la stessa struttura socio-politica e sono presenti in internet nella stessa rete. 

Il mondo russo è costituito da tutte queste nazioni che, nella pratica, fanno ancora parte di un’unica antica tradizione che permette a noi, europei occidentali, di confrontarci con loro in modo quasi “univoco”, spesso confondendoli pure. E che, per tutti questi motivi, sono un potenziale enorme per le nostre aziende.